Le grotte etnee – Claudio Pia

“Pronto?! Ciao Giuseppe, sono Claudio Pia da Chiavari e ti contatto perché avevo intenzione di venire giù in Sicilia per fotografare le grotte etnee.” Comincia così l’esperienza fotografica in terra etnea di Claudio, fotografo naturalista ligure ma con metà sangue siciliano. Ci incontriamo il primo giorno al B&B dell’amico Salvo Motta, a Nicolosi, struttura scelta “strategicamente” per cercare di trascorrere quanto più tempo possibile tra sciare, tunnel lavici e neve,che quest’anno sull’Etna non è di certo mancata.Dopo essere giunto al B&B, Claudio decide di salire intorno ai 1000 metri di quota per realizzare qualche scatto in notturna; tutto sembra filare per il meglio, fino a quando, complice una folata improvvisa di vento, il treppiedi con la sua Nikon, spicca letteralmente il volo finendo la corsa contro una pietra che distrugge il monitor della fotocamera. Sfido chiunque a mantenere la calma in simili circostanze. Claudio non si abbatte e insieme, decidiamo di vederci ugualmente il giorno dopo per la prima giornata di shooting.

Il primo tunnel previsto è la cosiddetta “Grotta della Neve” (o “Grotta dei Ladroni”); non mancano, ovviamente, le difficoltà tecniche e, per ogni scatto realizzato, Claudio è costretto a rimuovere la scheda di memoria per visualizzare lo scatto tramite un tablet. Però è impossibile continuare così. Scendiamo quindi a Zafferana per pranzare e decidiamo di andare giù fino a Catania per acquistare una nuova Nikon. Ad acquisto ultimato, tentiamo di sfruttare le ultime luci del giorno per realizzare qualche scatto al tramonto dalle parti del Bosco di Biancavilla; ci raggiunge Antonio Zimbone, anche lui fotografo naturalista. Claudio, con la nuova fotocamera, può finalmente esprimersi al meglio. Poco prima delle 19 ci salutiamo e ci diamo appuntamento al giorno dopo per visitare la Grotta Cassone. Ed è proprio dentro questo tunnel creato durante l’eruzione del 1792 che trascorreremo molte ore a sistemare flash, luci e a cercare gli angoli giusti che possano ispirare la creatività di Claudio che, mi chiede di prestarmi come modello. Ovviamente, accetto con molto piacere e mi lascio guidare dalla sua professionalità.

Fin dai primi scatti è stato facile capire che le foto non sarebbero state le “solite” foto dentro le grotte dell’Etna e quindi, il piacere raddoppia. Una siciliana fritta a Zafferana, interrompe la prima sessione fotografica e il pomeriggio ci vede impegnati a rintracciare la Grotta dei Rotoli, bellissima cavità creata durante l’eruzione dei Monti Sartorius. Il GPS e la relativa traccia, fornitoci da Daniele Pennisi del Rifugio Citelli, agevola la ricerca della grotta che sembrava essere stata inghiottita dalle abbondanti nevicate. Entriamo dentro, con qualche difficoltà e rimaniamo senza fiato ammirando l’immensità del tunnel e soprattutto i bellissimi rotoli ai lati.

Ci raggiungono Antonio Zimbone, Salvo Orlando e Sandro Maceo. Ognuno di noi, inzia a scattare qualche foto e io mi presto ancora come modello per gli scatti di Claudio. Il sole comincia a scendere e decidiamo di tornare alle macchine, ma prima di salutarci e darci appuntamento all’indomani torniamo al Rifugio Citelli, ringraziamo Daniele che gentilmente ci rifocilla con Spritz e ciambelle appena sfornate, un mix davvero molto gradito!

Eccoci all’ultimo giorno di shooting. Decidiamo di tornare alla Grotta Cassone consapevoli che ancora si può tirare fuori qualcosa di interessante lungo lo sviluppo della galleria. Alle 9 siamo già dentro e Claudio oggi ha le idee ancora più chiare degli altri giorni. Dopo circa un’ora ricorda di aver lasciato il borsello tra i seggiolini dell’auto; vado a recuperarlo per non indurre in tentazione i malintenzionati. Completiamo gli ultimi “angoli” tralasciati nei giorni scorsi, usciamo fuori dalla grotta e troviamo il vetro posteriore dell’auto sfondato. Un senso di profonda vergogna mi assale e comincio a pensare al pessimo “benvenuto” che la Sicilia stava offrendo a Claudio. Le infinite bellezze del vulcano rischiavano di essere oscurate da un’azione senza senso di qualche mela marcia.

Fortunatamente, la macchina presa a noleggio era assicurata anche per questo genere di inconvenienti. Decidiamo comunque di scendere a Zafferana per sporgere denuncia; Claudio rimane paziente anche di fronte ai vigili urbani, che se ne lavano le mani con una prontezza di riflessi degni del migliore Usain Bolt, dai Carabinieri avremmo trovato chiuso dopo le 14, quindi non ci resta che tornare a Nicolosi presso la locale stazione dei militari. Dopo aver sbrigato le formalità di rito, e aver spiegato la disavventura, ci comunicano che, purtroppo, il nostro non è un caso isolato e che sperano di chiudere le indagini al più presto (non possiamo non notare che le forze dell’ordine sono realmente impossibilitati a operare al meglio anche a causa dei tagli imposti da Roma). Torniamo al B&B di Salvo che ci aspetta per bere un caffè insieme e raccontiamo anche a lui l’accaduto. Rimane un po di delusione per lo spiacevole episodio, ma dentro di me c’è tanta felicità per aver conosciuto una persona davvero straordinaria ed aver preso parte a questa magnifica esperienza. Saremo felici di accogliere nuovamente Claudio al più presto in terra etnea per la continuazione del suo lavoro davvero originale. Unico. Per altre informazioni consultate il sito di Claudio all’indirizzo claudiopia.it

Si autorizza l’uso dei contenuti ai fini di cronaca a condizione di citare etnawalk.it come fonte (legge n. 633/1941 sul diritto d’autore).
Giuseppe Distefano – Tuesday, 17 March 2015 07:22:02 UTC+0100

About the Author:

Related Posts

Sorry, the comment form is closed at this time.